LE PAROLE LASCIANO IL TEMPO CHE TROVANO

ottobre 22, 2012  |   Blog   |   Commenti disabilitati su LE PAROLE LASCIANO IL TEMPO CHE TROVANO

Il recente DDL-stabilità del governo Monti non ha deluso le aspettative. Nuovo aumento del contributo unificato, sua introduzione per le impugnazioni incidentali e per quelle respinte o dichiarate inammissibili e improcedibili, nuove norme in tema condanna alle spese di giudizio e di composizione delle commissioni per esami di avvocato.

Nulla di strano mi verrebbe da dire (siamo abituati!!!) se non per il fatto che il Ministro della Giustizia, quasi nelle stesse ore, ha convocato l’Avvocatura per il giorno 23 pv, ore 16, per proseguire la discussione e il confronto sulla smaltimento dell’arretrato e sulla disciplina dell’accesso.

Da un lato esponenti del governo si mostrano attenti al dialogo e all’elaborazione di soluzioni condivise tese a riequilibrare il sistema giustizia, dall’altro altri esponenti dello stesso governo agiscono dando l’impressione di avere una precisa idea del da farsi indipendentemente da qualsiasi confronto. Sugli avvocati parlamentari stendiamo un pietoso velo.

Si sa, le parole lasciano il tempo che trovano. I comportamenti parlano chiaro, molto chiaro.

E allora, non si tratta più di chiedersi il perché delle cose, occorre semmai far capire a muso duro che il tempo di essere presi per i fondelli è finito.

E allora, se potessi, mi farei piccolo piccolo, parteciperei alla riunione del 23 e rivolgendomi al Ministro, se  presente, chiederei:

“mi scusi sig. Ministro, ma noi qui che ci veniamo a fare? di cosa siamo chiamati realmente a discutere se mentre noi parliamo il Governo sembra avere un’agenda tutta sua propria che non tiene in alcun conto il nostro pensiero? su cosa dobbiamo trattare? ma Lei conta veramente qualcosa in ambito Giustizia o è chiamata a svolgere solo un ruolo formale mentre altri hanno già deciso come, dove e quando?”

E me andrei. Sbattendo pure la porta.

Poi, all’improvviso, anche un miracolo. Il presidente del CNF, quello dell’OUA, i presidenti degli ordini, delle unioni regionali, delle commissioni d’esame, delle associazioni, i giudici onorari, si dimettono tutti. Senza se e senza ma. Le gestione supplente della funzione giursidizionale, a costo zero per lo Stato e affidata all’Avvocatura, lasciata allo sbando.

Andasse il Ministro o qualche altro illuminato esponente del governo in aula, alle nove, a tutelare i diritti dei cittadini…….

 

Bari, 18 ottobre 2012.

Il Segretario

Avv. Luigi Pansini

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